- Giovane età: la malattia può fare la sua comparsa a qualsiasi età – si rilevano casi di prime diagnosi sia in bambini e adolescenti sia in anziani (dopo i 65 anni) – la malattia insorge prevalentemente tra i 18 e i 30 anni.
- Razza bianca: le persone di razza bianca hanno una probabilità di sviluppare la malattia con una frequenza 4 volte superiore a quella di altre etnie.
- Familiarità: La MdC non è una malattia ereditaria. Tuttavia, come altre malattie autoimmuni, mostra una tendenza alla familiarità. Ad esempio si rileva una maggiore incidenza (20%) di MdC in chi ha un parente di primo grado che ne è affetto, così come nello stesso ambito familiare si puo’ riscontrare la presenza di diverse malattie autoimmuni (MdC, artrite, tiroidite ecc.)
- Fumo: è stato dimostrato che la Malattia di Crohn colpisce maggiormente i fumatori rispetto ai non fumatori; il fumo aggrava inoltre la patologia e aumenta il rischio di doversi sottoporre ad intervento chirurgico.
- Ambiente: la Malattia di Crohn è diffusa principalmente nei Paesi industrializzati e occidentali.
- Nausea, vomito.
- Diarrea cronica e occasionale con possibile presenza di sangue nelle feci (l’infiammazione causa una grande perdita di liquidi dalle mucose intestinali che, non potendo essere riassorbiti causano diarrea costringendo la persona alla continua e urgente ricerca di una toilette)
- Dolori/crampi addominali (il dolore è causato sia dall’infiammazione in sé che dal conseguente rigonfiamento delle pareti intestinali).
- Meteorismo/flatulenza (sviluppo di gas a livello addominale).
- Afte e Fistole (a seconda delle sedi interessate, l’infiammazione cronica può causare ulcerazione delle pareti del tratto gastrointestinale con la formazione di afte a livello del cavo orale, ulcerazioni a livello intestinale. Quando l’ulcerazione interessa l’ultimo tratto dell’intestino, e’ possibile la formazione di fistole dolorose nella zona anale).
SINTOMI EXTRAINTESTINALI
Stanchezza e affaticamento generalizzato associati a febbre persistente (sintomi scaturiti dal processo infiammatorio e/o da eventuali ascessi/complicazioni infettive).- Riduzione dell’appetito e perdita di peso (il dolore e le possibili difficoltà a digerire e assimilare il cibo possono infatti determinare un dimagrimento).
Complicanze: la Malattia di Crohn, se non adeguatamente trattata, può presentare una serie di complicanze, tra cui le principali sono:
- Occlusione intestinale: è la complicanza più frequente in cui l’infiammazione cronica a carico delle mucose causa restringimenti del cavo intestinale (stenosi) con ostruzione parziale o totale del transito intestinale. In questi casi, si interviene con terapia medica ma, più frequentemente, con trattamento chirurgico.
- Ascesso perianale: le fistole perianali possono infettarsi e causare dolore e febbre rendendo necessaria una terapia antibiotica e spesso anche chirurgica.
- Perforazione intestinale: in fasi particolarmente acute e gravi della malattia, il processo infiammatorio produce ulcerazioni che, se di dimensioni importanti, possono portare alla perforazione della parete dell’intestino.
- Altre complicanze extraintestinali: spondilite/sacroielite, artrite, malattie del fegato e delle vie biliari, infiammazioni a carico di altri organi e tessuti (occhi e pelle).
Attività fisica e correlazioni positive sulle risposte infiammatorie
Per capire come l’attività fisica adattata possa indurre degli effetti positivi è necessario prendere in esame il seguente studio tradotto in basso (https://www.hindawi.com/journals/bmri/2014/429031/):
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