IL BIOFEEDBACK AL TEMPO DEL LOCKDOWN CAUSA COVID-19
Lo sport ad alti livelli come anche a livelli amatoriali e dilettantistici, ad oggi, è molto competitivo. Il fatto di dover primeggiare, distinguersi, come anche rimettersi in campo dopo un infortunio più o meno serio ed importante, aumenta il grado di stress, attacchi di panico, ansia e recidive di infortuni.
Questi aspetti determinano, spesso e volentieri, una diminuzione della resa atletica a discapito di un rientro troppo frettoloso e spesso pericoloso per la salute non solo fisica dell’atleta ma anche psicologica.
Il rapporto intimo tra psiche e corpo viaggiano parallelamente ma quando si verificano eventi traumatici, questi binari si incrociano e generano rapporti conflittuali che possono minare il presente sportivo e il futuro atletico del professionista stesso. Soprattutto nella fase post lockdown causata dalla pandemia da COVID-19.
Il biofeedback da un punto di vista psicologico, influenza in maniera spesso decisiva la salute psicofisica dell’atleta e dell’individuo compromettendo anche una carriera agli inizi brillante e un futuro già predisposto.
Nel campo della psicologia applicata allo sport, il biofeedback è una delle tecniche più efficaci per facilitare l’apprendimento dell’autoregolazione e dell’attivazione; è stato riconosciuto, infatti, il grande potenziale offerto dalla psicofisiologia, per la comprensione e il miglioramento della prestazione atletica.
Il biofeedback, abbinato alle tecniche di rilassamento e/o di attivazione, può essere utilizzato con successo al fine di ottenere un apprendimento sistematico del processo di psicoregolazione, permettendo all’atleta di definire soggettivamente e affrontare attivamente le situazioni, considerandone le caratteristiche specifiche.
L’utilizzo del biofeedback consente la realizzazione degli obiettivi seguenti:
- Controllo dell’attivazione.
- Riduzione dell’ansia da prestazione, del dolore e della fatica.
- Incremento della forza muscolare.
- Regolazione del ritmo cardiaco.
- Gestione dello stress.
- Ottimizzazione della performance.
Il biofeedback utilizza strumenti dotati di sensori e trasduttori (convertitori) che forniscono informazioni sullo stato di funzioni biologiche che solitamente non sottostanno al controllo volontario, quali la tensione muscolare, rilevata attraverso la lettura delle onde Elettromiografiche, la conduttanza cutanea (GSR),e la frequenzacardiaca (HR). Le procedure maggiormente utilizzate riguardano quindi la psicoregolazione, il rilassamento, l’attivazione (“psyching-up”) e l’allenamento allo stress mediante l’uso di strategie di coping (1).

1. INCIDENZA DI INFORTUNI POST LOCKDOWN ALLA RIPRESA NEL CALCIO PROFESSIONISTICO: SERIE A
Ho voluto prendere in esame, visto il particolar periodo sportivo vissuto in questi ultimi due anni a causa della pandemia e nel presente più recente, la ripresa delle coppe e dei campionati nazionali. E’ sotto gli occhi di tutti le manifestazioni sportive della Seria A italiana e il numero di infortuni e di recidive che si sono verificati prima e dopo il lockdown.
Alla ripresa delle manifestazioni sportive subito dopo la fase di lockdown, si sono manifestate parecchie situazioni traumatologiche e di infortuni più o meno gravi. L’aumento della concentrazione di partite e di eventi sportivi, ha portato ad un aumento di infortuni e di recidive. Praticamente si è giocato quasi tutti i giorni e le squadre, per lo più impegnate anche nelle coppe nazionali, hanno visto il loro calendario di eventi da giocare, riempirsi notevolemente. Mentre in questo caso, obbligati dai tempi ristretti, le partite sono state distribuite circa ogni 3 giorni. Ciò ha determinato anche stress causato dagli spostamenti anche in altre nazioni, jet-lag che influisce anche da un punto di vista ormonale, produzione di agenti come cortisolo che minano anabolismo e catabolismo muscolare, stress ossidativi come stanchezza, aumento di intensità di allenamento, poco riposo e recupero fisico. Tutto questo avrà inciso sugli infortuni?
Per prima cosa abbiamo osservato che gli infortuni che i giocatori della lega hanno subito prima dello stop imposto dall’emergenza sanitaria sono stati 110, mentre nei quattro mesi di ripresa del campionato (dalla preparazione atletica di Maggio alla fine del campionato ad Agosto), gli infortuni sono stati 91.
Da questo abbiamo quindi osservato che il tasso di incidenza al mese nel periodo post lockdown è quasi raddoppiato. Infatti, negli otto mesi precedenti il tasso di incidenza di infortuni, di qualsiasi natura ogni mese era del 2,4%, mentre è salito al 4% in periodo post lockdown.
Come si può osservare dalla “figura 4”, la quale riguarda il periodo post lockdown, i 91 infortuni si distribuiscono in questo modo:(3)

IMMAGINE 4. HUMANKINESI: AUTORE HUMANKINESI 23/8/2020 ANALISI INFORTUNI POST LOCKDOWN SERIE A – CURIOSITA’ – HUMANKINESI (4)

La distribuzione degli infortuni all’interno del periodo post lockdown è stata raffigurata nella “Figura 5”.
Si può notare che la maggior incidenza di infortuni c’è stata all’interno della settimana che va dal 29/06 al 05/07 con ben 20 infortuni sui 91 totali (circa il 22% del totale), come si può osservare la curva di distribuzione si è alzata fino a raggiungere il picco in quella settimana per poi discendere ed avere un altro picco, di minore importanza tra il 20 e il 26/07 con 12 casi totali.
RECUPERO FUNZIONALE, RIPRESA AMATORIALE E DILETTANTISTICA POST LOCKDOWN
Il recupero funzionale nello sport, come linea guida generale, si compone di un percorso, di tappe ben precise e sicuramente adattate per ogni singolo individuo, sia da un punto di vista fisico che psicologico, soprattutto in una fase molto sensibile come quella che stiamo affrontando dopo il periodo intenso di lockdown.
La riabilitazione e il recupero funzionale permette infatti ad un atleta, professionista o amatoriale, di recuperare le capacità motorie destinate all’attività sportiva specifica, ma prevedere anche un periodo che attesti il ritrovato equilibrio psico-fisico prima del rientro in campo.
Questo percorso prevede 6 fasi:
1. Diagnosi post infortunio -> Medico.
2. Cura (farmacologica o chirurgica) -> Medico.
3. Riabilitazione -> Fisioterapista.
4. Riatletizzazione -> Preparatore atletico.
5. Ritorno incondizionato all’attività sportiva -> Allenatore.
6. Follow-up durante post ripresa -> Medico.
Eseguire tutte le fasi senza voler bruciare le tappe è una virtù che purtroppo non tutti hanno (e che tutti rispettano. nota personale). Questo è il motivo per il quale è così alta la percentuale di recidive , soprattutto negli sport amatoriali e semi professionistici(6).
L’importanza della ripresa dell’attività sportiva in modo graduale dopo il lockdown, nel settore del dilettantismo con il Coronavirus ha stravolto la vita della maggior parte della popolazione del mondo, con le decisioni prese dal Governo per favorire la salvaguardia della salute collettiva.
Per questo sono state rese necessarie alcune restrizioni negli spostamenti oltre che nella pratica sportiva esercitata all’aperto, riducendo di conseguenza la quantità e la qualità dell’esercizio fisico svolto, andando ad aumentare al contrario la sedentarietà(7).
Molto importante è seguire un protocollo di riatletizzazione mirato ed efficace, farsi seguire da preparatori atletici e da tecnici qualificati per evitare infortuni più o meno seri e cercare di diffidare da tabelle di allenamento ”fai da te” prese e copiate da qualche sito di bodybuilding o di star famose.
Protocolli di lavoro e di allenamento, consistono sempre in fasi ben definite:
1. SEGUIRE UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE – STILE DI VITA , aiuta a mantenere il corpo in equilibrio, livelli ormonali ottimali, equilibrio psicofisico e livelli di stress e produzione di cortisolo nella norma.
2. ALLENAMENTI PERSONALIZZATI E ADATTATI ognuno di noi è diverso da un altro atleta, tabelle specifiche di allenamento e test funzionali sull’andamento della qualità e quantità dell’allenamento.
3. ATTREZZATURE SPORTIVE IDONEE prestare sempre massima attenzione alle attrezzature che si usano, soprattutto nella ripresa a causa di logorii degli attrezzi, reindossare le calzature dopo tanto periodo per sentirsi le scarpe come seconda pelle.
4. RIATLETIZZAZIONE POSTURALE E CONSAPEVOLEZZA DELLO STATO PSICOFISICO cercare di ascoltare il proprio corpo e di rendersi conto quale sia il livello attuale di condizione psicofisica per evitare traumi importanti sia di natura fisica che di natura psicologica. Stare fermi per tanti mesi comporta sicuramente grande voglia di riprendere ma anche un grande impatto sulla salute mentale se si dovesse smettere di praticare sport a causa di una cattiva gestione dell’entusiasmo per ripartire.
Un riferimento molto importante, per valutare il grado di allenamento e quindi il grado di sforzo fisico e la percezione dello sforzo stesso, è “la scala di percezione dello sforzo”, o “Scala di Borg”, valuta la percezione la percezione soggettiva dello sforzo, basandosi su sensazioni fisiche e misurando i livelli di intensità dell’attività fisica(8).
La ripresa sportiva và quindi affrontata per gradi e non dall’ultimo allenamento svolto magari mesi fa se non addirittura da quel fatidico giorno in cui ci siamo ritrovati chiusi letteralmente in casa.
Molto importante percepire il nostro corpo, anche tramite il biofeedback che ci permette di esser connessi con mente e corpo ed esser in grado di riconoscere il nostro livello di forza, resistenza e resa atletica.
Auto-osservandosi ci si obbliga a rimanere in sintonia con il proprio corpo, senza sottoporlo a uno sforzo eccessivo, che corrisponde a quando aumenta troppo il battito, o a quando ci si sente “in affanno”.
I valori vanno da 6, il minimo sforzo, a 20, che rappresenta il massimo. In generale, si consiglia sempre di mantenersi tra i valori 12 e 16 durante un allenamento.

Fondamentale è quindi procedere per gradi, affidarsi a specialisti del settore e seguire qualche trattamento manuale affidandosi ad osteopati o fisioterapisti, massaggiatori per sbloccare catene muscolari retratte o blocchi articolari dovuti dalla sedentarietà e da posture viziate da scarso movimento.
Ci ritroviamo anche in una stagione bella, calda e luminosa come l’estate, dove praticare sport all’aria aperta fa bene ed è salutare. Aiuta a mantenere maggiormente ossigenati sangue, polmoni, muscoli, per chi ha la possibilità di trovarsi in zone con del verde, per chi vive in montagna, mare, collina, sicuramente la qualità dell’ambiente giova a favore di una salute ricondizionata e rigenerata. Per chi vive in centro città o nelle grandi metropoli, sicuramente ambienti sicuri come palestre o centri personal training, permettono comunque di rigenerarsi anche con del contatto sociale. Lo sport soprattutto a livello amatoriale consta di un’arma potentissima: il fatto di ritrovarsi anche con amici per praticare movimento e sana competizione tra amici; fattori molto importanti ed utili per la ripresa e spinta motivazionale a riprendere da dove si è lasciati.
Anche questi sono feedback importanti che il nostro corpo riceve e viene per questo stimolato, la nostra mente assimila e i rapporti fisici ipotalamo-ipofisi, a livello ormonale, producono una cascata di ormoni positivi.
Senza ormoni prodotti anche dalla pratica sportiva, il nostro corpo lavora a pieno regime, sia per quelli positivi che negativi.
Per esempio il cortisolo, adrenalina e noradrenalina, tutti ormoni essenziali per il corretto mantenimento di stress, soglia di attivazione e attenzione necessari per la pratica sportiva.
Da tenere in considerazione anche i livelli di endorfine prodotti da dopamina e serotonina utili per la percezione di dolore, stanchezza, soprattutto alla ripresa di reindossare scarpe da running.
Quindi la ripresa post lockdown, sia da un punto professionistico che da un punto di vista amatoriale e dilettantistico, sicuramente ha coinvolto in maniera traumatica la ripresa dello sport con un’alta incidenza di traumi causati da fattori di sovraccarico meccanico e frequenza di eventi sportivi giocati, nonché una ripresa troppo accelerata senza particolari attenzioni sul grado di preparazione atletica, ha coinvolto un numero elevato di sportivi.
E’ quindi importante mantenere sempre sotto controllo i livelli fisici, psicologici e biologici del nostro corpo e i livelli prestazionali-ateltici che il nostro organismo dopo un periodo intenso di inattività sportiva ha dovuto convivere.
Bibliografia
1. UMBERTO MANILI – SERVIZIO DI PSICOLOGIA DELLO SPORT – ISTITUTO DI SCIENZA DELLO SPORT DEL CONI – “IL BIOFEEDBACK – SPORT E MEDICINA (BESPORT.ORG)
2. IMMAGINE 2. LUCA MENEGHINI 2013 – UNIPD (SHWARZ AND SHWARZ 1995; TEUFEL, STEPHAN, KOWALSI ET AL., 2013 – BIOFEEDBACK PER LA GESTIONE DELLO STRESS NEI CONTESTI ORGANIZZATIVI (SLIDESHARE.NET)
3. ANALISI INFORTUNI POST LOCKDOWN SERIE A: AUTORE HUMANKINESI 23/8/2020 ANALISI INFORTUNI POST LOCKDOWN SERIE A – CURIOSITA’ – HUMANKINESI
4. IMMAGINE 4. HUMANKINESI: AUTORE HUMANKINESI 23/8/2020 ANALISI INFORTUNI POST LOCKDOWN SERIE A – CURIOSITA’ – HUMANKINES
5. IMMAGINE 5. HUMANKINESI: AUTORE HUMANKINESI 23/8/2020 ANALISI INFORTUNI POST LOCKDOWN SERIE A – CURIOSITA’ – HUMANKINESI
6. RIABILITAZIONE E RECUPERO FUNZIONALE DELLO SPORTIVO: L’ITER PERFETTO. AUTORE YOU’SPECIALIST (YOUSPECIALIST.IT)
7. RIPRESA DELL’ATTIVITA’ FISICA POST LOCKDOWN GRADUALE, EVITA GLI AFFATICAMENTI MUSCOLARI! – RIHABILITA 7 GENNAIO 2021-07-30
8. SPORT DOPO IL COVID: COME RICOMINCIARE? – DOTT. MASSIMO TANZI, STAFF U.O. RIABILITAZIONE OSTEOARTICOLARE – AUXOLOGICO PIANCAVALLO
9. SCALA DI BORG. HTTPS://WWW.AUXOLOGICO.IT/APPROFONDIMENTI/SPORT-DOPO-COVID-RICOMINCIARE#
AUTORE: Alessandro Trabattoni Freelance e Chinesiologo di Scienze Salute e Benessere
