Chi di noi, almeno una volta, non si è posto queste domande?!
Per certo, questi interrogativi derivano da un’altra questione, grande fonte di dibattiti nel corso degli anni, ovvero:
“Il consumo di uova influenza il colesterolo ematico?”
Ancora oggi non c’è una risposta univoca che riesce a mettere in accordo tutti i maestri di scienza, tuttavia sono stati condotti studi interessanti a riguardo.
COLESTEROLO: CONOSCIAMOLO MEGLIO!
Il colesterolo è un composto organico facente parte dei lipidi steroidei, indispensabile per il nostro organismo in quanto componente essenziale delle membrane plasmatiche cellulari e precursore di diverse altre molecole biologiche, come vitamina D e ormoni steroidei.
Questo elemento, inoltre, non viene unicamente assunto tramite l’alimentazione (come spesso si crede), ma la maggior parte di esso viene sintetizzata in autonomia dal nostro organismo (circa il 70% del totale).
In merito a questo fenomeno, è affascinante vedere come l’alta efficienza del nostro organismo permetta l’attivazione di meccanismi sopraffini di autoregolazione volti all’omeostasi: viene ridotta la produzione endogena del colesterolo nel momento in cui ci sia un aumentato apporto esogeno di quest’ultimo, o viceversa, viene aumentata l’autoproduzione nel caso di carenze alimentari.
Fin qui sembrerebbero esserci solo aspetti positivi, ma “non è tutto oro quel che luccica”.
È stato scientificamente provato, infatti, che potrebbe esserci una correlazione tra alti livelli di colesterolo ematico, dettati da un’eccessiva assunzione di questo lipide con l’alimentazione, e malattie cardiache.
Approfondendo ulteriormente, si osserva come la particella in questione venga trasportata, a livello ematico, da due particolari classi di lipoproteine: le LDL (lipoproteine a bassa densità) e le HDL (lipoproteine ad alta densità).
Queste macromolecole, seppur presentano funzioni simili, portano a conseguenze differenti: mentre un alto livello delle prime risulta essere fattore di rischio, un quantitativo elevato di HDL sembra essere benefico per il nostro organismo (sempre all’interno dei limiti consentiti s’intende).
Le lipoproteine ad alta intensità, infatti, sono in grado di proteggere le stesse LDL dallo stress ossidativo (un fenomeno alterante e dannoso a livello cellulare) e di trasportare il colesterolo dagli organi verso il fegato, affinché questo possa essere metabolizzato o eliminato se in eccesso.
A questo punto, si comprende la necessità di monitorare i livelli ematici del rapporto LDL/HDL. Come farlo? Attraverso una corretta alimentazione!
UOVA ED ELEMENTI BENEFICI
L’uovo, alimento nutriente ed economico, si presenta come una tra le fonti alimentari più ricche di colesterolo e, per questo, largamente demonizzata.
Tuttavia, diversi studi scientifici hanno dimostrato che la reale correlazione tra assunzione di un uovo al giorno e rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari sia un fattore trascurabile nei 2/3 della popolazione.
Allo stesso modo, nei pochi casi in cui è stato identificato un aumento di colesterolo in relazione all’assunzione di uova, si è osservato un mantenimento del corretto rapporto LDL/HDL, quindi fattore ugualmente positivo.
Non solo: un altro punto a favore, nel consumo di questo prodotto, è dato dalla frazione proteica presente all’interno dell’albume (il cosiddetto “bianco d’uovo”), la quale ha la peculiarità di interferire con l’assimilazione di colesterolo a livello del siero e condurre, quindi, a miglioramenti del profilo lipidico in favore delle HDL.
L’albume d’uovo è considerato un’ottima fonte proteica nella nostra alimentazione, poiché possiede, al suo interno, proteine ad elevato valore biologico e un quantitativo di grassi, pressoché, nullo.
IN CONCLUSIONE: QUANTE UOVA MANGIARE?
Ad oggi, ancora non esistono linee guida chiare sul corretto quantitativo di uova da consumare a settimana, nonostante esse siano considerate un alimento sano e non più “rischioso” come un tempo. I LARN suggeriscono di mangiare una porzione di uova (50g/1 uovo) 2-4 volte a settimana, per rimanere all’interno degli standard di sicurezza per la salute.
Possiamo dire che, come per quanto riguarda tutti gli alimenti, il loro consumo deve essere relazionato alla variazione genica dell’individuo ed alla sua storia clinica.
Gli esami ematici, ad esempio, potrebbero essere un buon indicatore rispetto allo stato nutrizionale individuale.
Nel caso di pazienti che presentano un elevato rischio cardiovascolare, il consumo di uova andrebbe sicuramente limitato; mentre per quanto riguarda i soggetti sani, sembra che il consumo di un uovo al giorno non comporti rischi per la salute.
Come sempre, a farla da padrona è un’alimentazione corretta e bilanciata e, soprattutto, personalizzata!
Referenze
– The Role of Dietary Cholesterol in Lipoprotein Metabolism and Related Metabolic Abnormalities: A Mini-review. F.R.Kapourchali, G.Surendiran, A.Goulet, M.H.Moghadasian; 2016 Oct 25;doi: 10.1080/10408398.2013.842887 – PubMed.
– Dietary Cholesterol, Serum Lipids, and Heart Disease: Are Eggs Working for or Against You? C.N.Blesso, M.L.Fernandez; 2018 Mar 29;doi: 10.3390/nu10040426 – PubMed.
– Nutritional Viewpoints on Eggs and Cholesterol; M.Sugano, R.Matsouka; Foods, 2021.
LARN-Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana. IV Revisione. Milano: SICS 2014.
– Coordinamento editoriale SINU-INRAN.
AUTORE: Greta Oldani Freelance di Scienze Salute e Benessere
