L’invecchiamento è un processo naturale di ogni individuo che porta a cambiamenti in un certo numero di funzioni metaboliche e fisiologiche, e uno dei tanti aspetti che però ancora viene sottovalutato da chi non è del settore, è la riduzione della massa magra o muscolare, nota anche come massa priva dal grasso (FFM / fat free mass), che è costituita da acqua corporea, muscoli scheletrici e lisci e ossa.
Perdere massa muscolare è sempre deleterio, perché in questo caso oltre ad essa si va a perdere anche altri componenti della massa magra, come le proteine e il minerale osseo e nel frattempo il grasso corporeo aumenta.
Oltre al suo ruolo strutturale e di sostegno, la FFM è fondamentale per la mobilizzazione dei substrati metabolici e la sintesi di proteine essenziali, e la componente principale del muscolo scheletrico sono tessuti la cui composizione in termini molecolari è prevalentemente proteica ed è in grado di guidare la produzione di anticorpi, la guarigione delle ferite e la produzione di globuli bianchi durante le malattie acute o croniche.
Questa condizione patologica caratterizzata dalla perdita di massa magra con l’invecchiamento è definita sarcopenia, un termine che deriva dal greco (sarcòs: carne), coniato da Irwin Rosenberg (Senior Scientist Jean Mayer SDA HNRCA Tufts University Boston,MA) nel 1988, per definire la perdita di massa e funzione muscolare che si osserva con il progredire dell’età.
Se il muscolo viene perso, ci sono meno proteine per sostenere tutte le funzioni del corpo, anche solo la deambulazione autonoma e così che il rischio di disabilità e incidenti aumenta esponenzialmente.
Nel soggetto sarcopenico si ha quindi l’atrofia e l’ ipoplasia di tutte le fibre muscolari, ma in particolare di quelle che esprimono la forza.
Le alterazioni che colpiscono le fibre muscolari chiaramente danno inizio a ulteriori problemi come l’instabilità posturale, la stanchezza fisica e la debolezza muscolare, alterazioni del trofismo osseo, la perdita di autonomia funzionale e l’aumento della morbilità, ossia la frequenza percentuale di malattie legate alla sarcopenia tra i soggetti anziani.

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La sarcopenia quindi è da considerarsi una vera e propria degenerazione, una situazione patologica, metabolica per cui il muscolo, che è uno dei più importanti consumatori di energia dell’organismo perde, a partire da un’età intorno ai 45 anni e con una tendenza mano a mano più alta, la capacità di produrre e consumare energia con lo stesso rate che utilizzava prima.
La prevalenza di sarcopenia clinicamente significativa è stimata tra l’8,8% nelle giovani donne anziane e il 17,5% negli uomini anziani.
Ad oggi la scienza ha individuato tre stadi del processo sarcopenico:
*Pre-sarcopenia, lo stadio iniziale in cui si osserva la sola diminuzione della massa muscolare.
*Sarcopenia, la patologia conclamata, caratterizzata dalla perdita della massa muscolare, della forza muscolare oppure della performance fisica
*Sarcopenia severa, in cui si ha la perdita di tutte e tre attitudini e quindi perdita della massa muscolare, perdita della forza muscolare e perdita della performance fisica.
In clinica è stato proposto un nuovo termine: la dynapenia, che associa la sarcopenia alla disabilità.
Spesso nel soggetto sarcopenico, l’atrofia muscolare è associata a obesità e miosteatosi (obesità sarcopenica): come conseguenza del declino della massa muscolare si manifesta un aumento più o meno elevato del grasso viscerale e intramuscolare con conseguenza il relativo aumento dell’infiammazione e citochine pro-infiammatorie (IL-6, IL-1, TNF-alfa).
Da ricordare che il tessuto adiposo è pro-infiammatorio.
Il soggetto malato di obesità sarcopenica è debole e molto incline all’insorgenza di malattie cardiovascolari, diabete, infarti, ictus.
Quindi la perdita muscolare e l’aumento della massa grassa vanno ad aggravare lo stile di vita sedentario e poco sano in cui si trovano sempre questi pazienti.
La sarcopenia è il risultato dell’interazione tra fattori genetici e ambientali.
Tra i fattori genetici importante è la correlazione tra la riduzione naturale della secrezione e dell’azione di GH,
testosterone e fattore di crescita insulino-simile-1, e quindi una sorta di squilibrio che avviene gradualmente per via dei processi di invecchiamento ( cambiamenti/indebolimenti nel sistema endocrino e immunitario)
L’ invecchiamento è associato ad una ridotta attività dell’asse ormonale, compreso l’asse somatotropo (GH / fattore di crescita insulino-simile-1), che è strettamente associato al metabolismo proteico e ai tassi di eccitazione e contrazione muscolare.
Ad esempio, nell’ipofisi anteriore di un individuo anziano possono diminuire le produzioni di GH e IGF1, per il fenomeno conosciuto con il nome di somatopausa, che favorisce così invecchiamento precoce e cattiva salute.
A livello delle gonadi diminuisce la secrezione di estradiolo nel periodo della menopausa e del testosterone nel periodo dell’andropausa.
Tra i fattori ambientali è fondamentale creare le condizioni di una vita attiva, praticando regolarmente attività fisica, meglio se con sovraccarichi (pesistica) e comprendere il ruolo del mantenimento/aumento della massa muscolare.
Per tutto questo il Laureato in Scienze Motorie è un valido aiuto per impostare un piano di allenamento nella prevenzione o riduzione delle conseguenze spiacevoli della sarcopenia.
Si è osservato, infatti negli studi, che un aumento di qualsiasi tipo di attività fisica ha contribuito significativamente alla prevenzione della patologia.
I benefici dell’ attività fisica sono ben noti da tempo ma devono iniziare molti anni prima, poiché il processo di invecchiamento è una costante che avviene sempre gradualmente nell’ adulto fino al completamento del suo ciclo vitale.
Gli esercizi di resistenza sono i più indicati rispetto a quelli a aerobici per ridurre la perdita muscolare a causa degli adattamenti neurali che si hanno come conseguenza allo stimolo allenante in questa categoria di esercizi.
Fondamentali quindi gli allenamenti con sovraccarico, ormai dimostrati fondamentali per la salute anche dello scheletro.
Il mantenimento e la costruzione della muscolatura si fa attraverso l’allenamento con i pesi, che utilizza le fibre a veloce attivazione e il metabolismo anaerobico.
Le fibre a veloce attivazione sono molto ipertrofizzabili e come tali costruiscono la muscolatura.
Il corpo ricerca sempre la massima economia e come tale si specializza, ossia : uno stimolo adeguato ipertrofico e un allenamento con sovraccarichi studiato con il Laureato in Scienze Motorie avrà come benefici il miglioramento del tono muscolare, l’aumento della forza e come conseguenza la riduzione e l’eliminazione delle spiacevoli conseguenze della sarcopenia senza il rischio di lesioni.
Riassumendo possiamo dire che: ‘se si è tonici e muscolosi, si è giovani e sani e non importa l’ età anagrafica, viceversa se si è grassi e senza muscoli, si è in una condizione di vecchiaia qualsiasi sia l’ età anagrafica’.
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AUTORE: Simona Repetto Freelance e Chinesiolga di Scienze Salute e Benessere
