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ATTIVITÀ FISICA E SALUTE MENTALE

Come mostrato da diverse ricerche l’attività fisica praticata regolarmente garantisce effetti significativi sulla salute della popolazione e riduce il rischio di morte prematura per diverse cause, in particolare permette di prevenire disturbi come obesità, ipertensione e patologie cardiovascolari. In questo particolare periodo di emergenza legato al Covid-19, e considerati gli effetti negativi che a lungo termine potranno presentarsi, risulta efficace promuovere l’attività fisica come mezzo di contrasto per diversi problemi, uno su tutti la sedentarietà, responsabile del 14,6% di decessi in Italia all’anno (http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi). 

I risultati positivi dell’attività fisica sul nostro corpo si possono notare anche in organi apparentemente poco interessati, come ad esempio il sistema nervoso centrale, poiché vanno ad influire sulla condizione psichica del soggetto, attraverso miglioramento dell’umore, sensazione di benessere e controllo degli stati di ansia. A livello fisiologico, praticare attività fisica determina la Neurogenesi, con diversi benefici ad esempio sulla memoria; questi benefici sono determinati dall’aumento di flusso ematico cerebrale, quindi rilascio di endorfine e variazioni dei Neurotrasmettitori Monoaminici (dopamina e serotonina), legati all’aumento temporaneo della temperatura corporea, che si verifica durante il movimento ad alta intensità (Ganzit, G. P., & Regis, G.,2020). Come detto sopra, uno degli effetti positivi dell’attività fisica a livello cerebrale è l’aumento di produzione di endorfine: le endorfine sono oppioidi endogeni che vengono rilasciati dalla ghiandola pituitaria, esse inducono euforia e svolgono un ruolo importante nel sistema di “ricompensa” del cervello. Alcuni studi, inoltre, suggeriscono che siano proprio le endorfine a favorire quello stato psicologico rilassato noto come “Runner’s high” (che in Italia si tende a tradurre come “sballo del corridore”), quello stato di concentrazione che porta il corridore a non fermarsi nonostante la stanchezza fisica, proprio grazie alla situazione di euforia a livello mentale. Studi effettuati in periodi diversi, e con metodi e tecniche non standardizzate, non hanno portato a risultati chiari sulla relazione tra esercizio fisico intenso e livelli plasmatici di endorfine, tuttavia, sono state riscontrate alcune importanti osservazioni: se da un lato praticare attività fisica causa uno stato di benessere legato alla situazione di euforia e rilassamento, è importante non eccedere con le quantità, per evitare di ricadere nella cosiddetta “dipendenza dall’esercizio fisico”, caratterizzata da un pensiero estremo di praticare attività fisica in modo eccessivo, portando  conseguenze dannose alla salute (Griffiths, 1997; Hausenblas e Downs, 2002; Loumidis e Wells, 1998).

L’Organizzazione mondiale della sanità considera l’attività fisica un fattore molto importante per la prevenzione di diverse patologie: dalle malattie cardiovascolari a quelle respiratorie, dai tumori fino al diabete e l’obesità, dall’ipertensione al sovrappeso, dal benessere osseo e muscolare fino ai disturbi mentali. Programmare l’attività fisica, seguiti da personale preparato, apporta diversi benefici al nostro corpo, che è possibile riscontrare a breve, medio e lungo termine. 

Sono diversi gli studi che evidenziano l’associazione positiva tra attività fisica, salute mentale, sviluppo mentale e processi cognitivi. L’attività fisica, infatti, è molto utile come strategia preventiva e trattamento aggiuntivo per la cura di diverse malattie mentali. In particolare, è stato dimostrato che l’attività fisica riesca a influire su diversi fattori legati alla salute mentale: migliora l’umore, le emozioni, la qualità della vita, l’autostima, la socializzazione e il funzionamento cognitivo, attraverso processi di Neurogenesi e rilascio di endorfine citati sopra. Valutando alcuni fattori di rischio, come ad esempio l’ansia, che portano allo sviluppo di gravi patologie mentali si è visto che attraverso l’attività fisica i benefici che le persone possono acquisire sono sia di tipo psicologico che di tipo fisiologico: alcuni modelli suggeriscono la teoria secondo cui l’attività fisica crei a livello neurologico un processo in grado di conferire resilienza duratura allo stress mentale; ciò consente di comprendere in parte gli effetti dell’esercizio fisico sulla nostra salute, e può essere la base teorica necessaria per guidare la ricerca in futuro in questo settore, considerando che diversi studi non hanno trovato risultati chiari (Salmon P., 2001).

Per quanto riguarda invece il legame tra attività fisica e depressione bisogna sottolineare alcuni aspetti importanti: la depressione è una malattia comune che colpisce in Italia circa 3 milioni di persone (Ansa.it). L’attività fisica viene consigliata in aggiunta al trattamento abituale, come visto attraverso diversi studi randomizzati che confrontavano un trattamento del paziente con aggiunta di esercizio fisico a nessun tipo di trattamento. I dati ottenuti attraverso 25 studi sono stati combinati e hanno portato ad alcune conclusioni:

-una su tutte spiega che l’attività fisica può aiutare a ridurre i sintomi della depressione nel paziente, rispetto alla sola terapia medica, ma non è ancora chiaro quanto essa sia efficace e quale tipo di esercizio fisico o attività fisica sia maggiormente efficace. Inoltre, le evidenze suggeriscono che probabilmente l’attività fisica debba essere portata avanti a lungo termine per poter riscontrare maggiormente benefici sull’umore della persona (Mead, G. E., Morley, W., Campbell, P., Greig, C. A., McMurdo, M., & Lawlor, D. A., 2008).

Alcune ricerche:

-nel 1994 McAuley ha trovato una associazione positiva tra esercizio fisico e benessere psicologico (McAuley, E. (1994) Physical activity and psychosocial outcomes. In: Bouchard, C., Shepard, R.J. and Stephens, C. Eds., Physical Activity, Fitness and Health, Human Kinetics, Champaign, pp. 551-568).

-nel 2006 Bucksch e Schlicht hanno invece dimostrato una correlazione tra attività fisica e aumento dell’umore (Physical activity interventions in ambulatory primary health care services result in positive outcomes in the prevention of chronic disease. January 2010Journal of Science and Medicine in Sport 12).

-mentre Cooney, nel 2013, attraverso uno studio longitudinale ha dimostrato che l’attività fisica diminuisce i tassi di incidenza dei disturbi depressivi e d’ansia, anche nelle persone anziane (Cooney GM, Dwan K, Greig CA, Lawlor DA, Rimer J, Waugh FR, McMurdo M, Mead GE. Exercise for depression. Cochrane Database Syst Rev. 2013 Sep 12).

-infine, nel 2013 Mammen e Faulkner hanno fornito informazioni importanti sul ruolo preventivo dell’attività fisica nella lotta alla depressione (Mammen G, Faulkner G. Physical activity and the prevention of depression: a systematic review of prospective studies. Am J Prev Med. 2013 Nov).

Attraverso tutte queste ricerche è quindi emerso che l’attività fisica, l’esercizio fisico e lo sport, quando praticati, portano a benefici anche sociali, quali elevata voglia di partecipare alle attività, maggiore senso di appartenenza alla società, migliori relazioni umane, e condivisione di esperienze. I pazienti con disturbi mentali che partecipavano ad attività sportive in modo continuativo riportavano di aver diminuito l’uso di farmaci e i trattamenti ospedalieri, con miglioramento del rapporto tra paziente e operatore, e un impatto terapeutico rilevante. 

Spesso le persone che soffrono di disturbi mentali conducono uno stile di vita sedentario e quindi, anche a causa dei farmaci e dei trattamenti, sono a rischio sovrappeso, diabete e ipertensione: ecco perché, ancora una volta viene promossa l’attività fisica, in quanto come sappiamo essa apporta notevoli benefici al nostro corpo ed un miglioramento della qualità della vita (Richardson e altri, 2005).

Referenze


-Cesaroni, F., Morici, M., & Gherardi, G. 04. Markou E., Sarakiniotis P.01. Il ruolo Preventivo dell’Attività Fisica per la Salute Mentale. Sport, attività fisica ed esercizio associate alla salute mentale: politiche e buone pratiche nell’Unione Europea in Corpore Sano, 72. 14.

-McAuley, E. (1994) Physical activity and psychosocial outcomes. In: Bouchard, C., Shepard, R.J. and Stephens, C. Eds., Physical Activity, Fitness and Health, Human Kinetics, Champaign, pp. 551-568.

-Bucksch e Schlicht (2006) Physical activity interventions in ambulatory primary health care services result in positive outcomes in the prevention of chronic disease. January 2010Journal of Science and Medicine in Sport 12.

-Cooney GM, Dwan K, Greig CA, Lawlor DA, Rimer J, Waugh FR, McMurdo M, Mead GE. Exercise for depression. Cochrane Database Syst Rev. 2013 Sep. 


-Mammen G, Faulkner G. Physical activity and the prevention of depression: a systematic review of prospective studies. Am J Prev Med. 2013 Nov;

-Ganzit, G. P., & Regis, G. (2020). Attività ginnico-sportiva: i benefici sulla salute in periodo di emergenza CoViD-19. Come organizzare una rapida ripresa. Recenti Progressi in Medicina, 111(5).

– Martella L., Carlini V., Odetti P., Molfetta L., Monacelli F. (2019). Invecchiamento sociale ed esercizio fisico negli anziani: un valore combinato per promuovere un invecchiamento di successo?.  GINNASTICA MEDICA, MEDICINA FISICA, SCIENZE MOTORIE e RIABILITATIVE, 104.

-Leuenberger, A. (2006). Endorphins, exercise, and addictions: a review of exercise dependence. The Premier Journal for Undergraduate Publications in the Neurosciences, 3, 1-9.

– Mead, G. E., Morley, W., Campbell, P., Greig, C. A., McMurdo, M., & Lawlor, D. A. (2008). Exercise for depression. Cochrane database of systematic reviews, (4).

AUTORE: Luca Messina Freelance e Chinesiologo di Scienze Salute e Benessere

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